Omaggio a Pasolini

sabato 22 Marzo 2025
ore 17:00

ore 17,00
Cinema in forma di mito. Miti e mitologie nell’opera di Pasolini
intorno alla mutazione antropologica del mondo.
Video omaggio a cura del regista, autore e critico teatrale Mario Bianchi

Un viaggio nell’arte profetica del poeta friulano/bolognese – uno degli intellettuali più significativi del ’900 – partendo dai miti da lui esplorati e dalle immagini dei suoi film, che hanno costituito la sua poetica. La sua concezione di un mondo in totale trasformazione antropologica, di cui oggi vediamo i catastrofici effetti, viene analizzata attraverso il mito della terra, della madre, della cultura classica, del Cinema come realtà, della Religione interiore, di un mondo ancestrale senza omologazione, trasformati in Poesia attraverso immagini e parole che ne testimoniano la grandezza e il messaggio.

Mario Bianchi, nato a Varese nel 1948, è autore, regista, animatore e critico e ha fondato il Teatro Città Murata a Como nel 1977, lasciandolo nel 2012 per dare spazio ai giovani. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sul kitsch in letteratura, ha sempre lavorato nell’ambito della performance, creando eventi di grande impatto popolare. È noto per i suoi video-montaggi tematici sull’infanzia e per la sua passione per il teatro ragazzi, di cui è anche consulente per il Teatro Sociale di Como. È direttore della rivista “Eolo” e condirettore artistico di importanti festival come “Una città per gioco” e il festival della narrazione di Mariano Comense. Nel 1998 ha curato le voci del teatro ragazzi nel “Dizionario dello Spettacolo” e nel 2009 ha pubblicato l’“Atlante del teatro ragazzi italiano”.

ore 17,45
“Gli italiani non sono più quelli”
Lettura di Estratti da Scritti Corsari, a cura del regista e attore Lorenzo Volpi Lutteri

Nel 1974 Pier Paolo Pasolini pubblica un editoriale sul Corriere dal titolo “Gli italiani non sono più quelli” nel quale (con voce perlopiù inascoltata) lancia un allarme culturale: è in atto una vera e propria mutazione antropologica. Pasolini fotografa i cambiamenti della società italiana e preconizza gli sviluppi della moderna società di massa, denunciando il già iniziato processo di omologazione culturale degli italiani, le libertà fittizie offerte della società dei consumi, l’impoverimento esistenziale, la disumanità e l’indifferenza come effetto del nuovo conformismo. Da questo e da altri interventi dello stesso anno (“Verso il genocidio”, 1974) emerge l’analisi originale e attualissima del poeta, il suo isolato grido di dolore di fronte alla sparizione di specificità e caratteristiche di un mondo in dissoluzione.

Lorenzo Volpi Lutteri si è diplomato alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, con oltre vent’anni di esperienza nel teatro, teatro-danza, studio del corpo scenico e della vocalità. Ha lavorato con alcuni dei maggiori maestri europei del teatro e della danza quali Giorgio Strehler, Luca Ronconi, Peter Brook e Carolyn Carlson. Il suo percorso di studio teorico e pratico è fondato sui princìpi classici della pedagogia teatrale europea (e in particolare sugli insegnamenti di Jacques Copeau, Bertolt Brecht, Orazio Costa). Ha partecipato come attore e danzatore a numerose produzioni nazionali dirette, fra gli altri, da Strehler, Luca Ronconi e Roberto Guicciardini. Dal 2005 conduce laboratori teatrali e seminari di arte drammatica, movimento scenico, lettura, dizione ed eufonia per scuole e istituzioni, fra cui l’Università Cattolica di Milano.

Tutti gli eventi sono gratuiti con prenotazione necessaria

In caso di impossibilità a partecipare, si prega di segnalarlo con anticipo a parco@villadelgrumello.it al fine di consentire ad altri l’iscrizione.

Le prenotazioni per questo evento sono chiuse

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