Il paese delle facce gonfie

sabato 16 Marzo 2024
ore 20:45

Un monologo agrodolce per un evitabile disastro ambientale.

di Paolo Bignami
con Stefano Panzeri
drammaturgia Chiara Boscaro
regia Marco Di Stefano
assistente alla regia Cristina Campochiaro
responsabili tecnici Enzo Biscardi e Marcello Seregni

un progetto La Confraternita del Chianti
una produzione Associazione Interdisciplinare delle Arti
con il sostegno del MIBACT
con il sostegno di Teatro In folio/Residenza Carte Vive

testo Vincitore del Mario Fratti Award 2017 (New York, USA) e del premio Tragos 2017

selezione ufficiale FringeMi 2022

“Alcuni avvenimenti restano nella memoria personale e collettiva in modo indelebile e possono segnare la nostra visione del mondo. Nel luglio di tanti anni fa io e altri bambini guardavamo il cielo nel timore che la nube tossica partita da Seveso potesse passare anche sopra di noi. Era il 1976 e i disastri ambientali che seguirono troppo spesso hanno ricordato quanto accaduto a Seveso”. Paolo Bignami

“Il paese delle facce gonfie”, testo per un teatro dalla forte valenza civile, racconta con toni delicati, fiabeschi e poetici un disastro ambientale che avrebbe potuto essere evitato se si fosse dato ascolto a chi aveva a cuore la salute della gente e dell’ambiente. La voce è quella di un uomo che vorrebbe tornare bambino, quando le nuvole gli passavano sopra la testa ed erano desideri che aspettavano di prendere forma. Il bambino ritorna nel linguaggio e nello sguardo ingenuo e dissacrante sugli avvenimenti.

Il testo denuncia con lievità di stile il prevalere degli interessi economici sul diritto alla salute e alla vita, delle persone e dell’ambiente. La storia, i luoghi e i personaggi sono di fantasia, ma tornano alla mente i tanti eventi che hanno danneggiato e continuano a danneggiare salute e ambiente, a testimoniare che poco si è imparato negli anni.

Attore e dottore di ricerca in Iberistica. Si forma come attore presso il Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni di Venezia e nel 1998 debutta come professionista con il Teatro Carcano. Nel 2006 conclude un dottorato in Studi Iberici presso l’Università di Bologna Negli anni integra la sua formazione frequentando la scuola di screen acting presso la Met Film School di Londra. Nel 2008 crea l’ensemble artistica italo-porto catalana JOGIJO e la compagnia PANEDENTITEATRO. Nel 2014 inizia a dedicarsi alla narrazione con “Terra Matta”, lo scritto autobiografico di un bracciante siciliano semi-analfabeta classe 1899 sul quale costruisce una tetralogia di monologhi e OLTREOCEANO, un progetto di raccolta e restituzione della memoria migrante italiana che sinora ha visitato Argentina, Uruguay, UK, Australia, USA e Svizzera. Nel 2019 debutta con “Nel Ventre” nuova narrazione co-prodotta con il Teatro dell’Argine di Bologna di cui è co-autore e regista. Nel 2020 porta in scena il monologo “Il paese delle facce gonfie” di Paolo Bignami con La Confraternita del Chianti e produce Semi di Francesca Marchegiano.

www.stefanopanzeri.eu – stefanopanzeri0@gmail.com

Comasco, laureato in bioingegneria, è autore e regista teatrale e insegnante di matematica nelle scuole superiori. Si avvicina al teatro e alla drammaturgia nei primi anni ’90, frequentando corsi e seminari di teatro e di scrittura tra gli altri con Stefano Benni, Jacopo Fo, Ascanio Celestini, Judith Malina, Eugenio Barba e Jane Wainwright, il Living Theater. Sottilmente ironico e delicatamente poetico nelle sue creazioni, con il suo teatro assieme fiabesco, evocativo e concretamente civile, affronta temi legati sia alla storia sia alla contemporaneità, indagando le ingiustizie e disparità sociali, la crisi socio ambientale, il disagio dei giovani, con una critica alla società tecnologica e tecnocratica nella quale viviamo.

“Il paese delle facce gonfie” vince nel 2017 il Premio Tragos, con segnalazione Vincenzo di Lalla e il Premio Mario Fratti con il testo che nel viene rappresentato nel 2022 al Tank Theatre di New York.
Nel novembre 2017 il suo testo “Il viaggio che non ho fatto”, premio DoveComeQuando, viene rappresentato al Cherry Lane Theatre di New York e nel 2016 è premiato per il miglior personaggio femminile al concorso “La riviera dei monologhi”. Nel 2015 ha vinto il Premio Aenaria con il testo “Lo spazio vuoto”. Nel 2012, con il testo “Temporary sciò”, ha vinto il “Premio Fersen”, per la sezione Monologhi. Ha vinto nel 2004 il premio speciale Enea Ellero, con la collaborazione di Roberto Sampietro, con “Il sogno di Evelina”. Nel 2003 è stato premiato il testo “Ho perso la mia coda”, al “Premio Fersen”. E’ tra i fondatori dell’Associazione culturale Teatrame e fa parte del TeatroGruppo Popolare di Como.
Con la Mongolfiera ha pubblicato “Il paese delle facce gonfie”, “Il viaggio che non ho fatto”, “Lo sguardo di Polifemo”, “Italia” e “Talk show”.

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