Aperitivo con cortometraggi

“Tango” (1981) è un innovativo cortometraggio diretto da Zbigniew Rybczyński. Il film presenta un’ambientazione surrealista, con un’unica ripresa che si ripete più volte. Ogni ripetizione mostra un’attività diversa che si svolge nello stesso spazio, creando un effetto di moltiplicazione e accumulo di persone e oggetti. Questo utilizzo innovativo della tecnica cinematografica offre una rappresentazione visiva unica del passare del tempo e della coesistenza di molteplici realtà in uno spazio limitato. “Tango” ha vinto l’Oscar al miglior cortometraggio nel 1983, riconoscendo la genialità di Rybczyński.

Zbigniew Rybczyński è un regista e artista visivo polacco. È rinomato per la sua innovativa e sperimentale tecnica cinematografica, che ha influenzato il campo dell’animazione e dei video musicali. Il suo lavoro spazia dalla produzione di cortometraggi premiati, come “Tango”, al contributo nell’arte digitale e nell’installazione multimediale. Rybczyński è stato pioniere nell’uso degli effetti speciali e della manipolazione dell’immagine, creando opere che esplorano il concetto di tempo e spazio. Il suo impatto sull’arte visiva e cinematografica è significativo, ispirando generazioni successive di artisti e registi.

“Danny Boy” (2010) racconta la storia di un giovane poeta che si innamora al punto da perdere la testa per la sua amata. Intorno a lui, una città immersa nell’egocentrismo, nella tristezza e nella conformità; ma c’è uno spiraglio di luce, c’è speranza, c’è poesia.

Marek Skrobecki è un regista polacco. Si è laureato alla Academy of Fine Arts and the National Polish Film Academy di Lodz. Ha lavorato presso Jim Henson’s Creature Shop e Aardman Animation, in Inghilterra.

“Dropping Furniture” (2015) è un cortometraggio diretto da Paul Horn e Harld Hund. Il film offre una prospettiva surreale sul concetto di spazio e tempo, con lo scopo di simboleggiare la perdita dell’esistenza. Assistiamo a una cascata incessante di mobili, che genera una sensazione di caos e irrazionalità. Attraverso un mix di animazione e riprese dal vivo, si crea un’esperienza visiva coinvolgente e enigmatica che sfida le convenzioni della realtà. Da un lato, assistiamo ad una liberazione dal mondo soffocante dei beni materiali in un atto di liberazione distruttiva, sulla falsariga del cliché della rock star che lancia un televisore dalla finestra. D’altra parte, proprio questo relitto è ciò che inghiotte ancora una volta la stanza vuota, la riempie con i rifiuti che si diffondono della sua stessa storia.

Paul Horn è un artista e filmmaker. Nato ad Amstetten, oggi vive e lavora a Vienna. Ha studiato alla Rhode Island School of Design, Stati Uniti, e all’Accademia di Arti Applicate, a Vienna. Oggi insegna presso l’Università delle Arti di Linz, Austria.

Anche Harld Hund si qualifica come artista e filmmaker. Ha studiato New Media all’Accademia di Belle Arti di Vienna e all’Università di Arti Applicate. Vanta numerose partecipazioni a mostre e festival internazionali di cortometraggi.